Data pubblicazione: 24/10/2024
Validità dal 01/11/2024 al 06/01/2025
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Dal 1° novembre al 6 gennaio 2025 la Mostra "ICONE OLTRE IL POP – Franco Angeli / Tano Festa / Mario Schifano" a Palazzo Marchesale di Tossicia
L’esposizione si potrà visitare con ingresso gratuito fino al 6 gennaio 2025, curata da Silvia Pegoraro e promossa dal GAL Gran Sasso Laga, nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione culturale del territorio

Il 1° novembre 2024, dopo anni di ristrutturazioni dovute agli eventi sismici del 2009 e del 2016, il Museo delle Genti del Gran Sasso di Tossicia (Teramo) riapre i battenti della sua prestigiosa sede presso il quattrocentesco Palazzo Marchesale con un nuovo spazio dedicato alle esposizioni d'arte, che sarà inaugurato con la mostra ICONE OLTRE IL POP – Franco Angeli / Tano Festa / Mario Schifano, a cura di Silvia Pegoraro

Trenta opere, fra cui diversi inediti, di artisti considerati rappresentanti di punta della tendenza Pop italiana delineatasi a partire dai primi anni '60 e divenuti quasi leggendari nell'immaginario degli studiosi d'arte come in quello dei collezionisti o dei semplici visitatori di mostre. L'esposizione, che si potrà visitare con ingresso gratuito fino al 6 gennaio 2025 (dal martedì alla domenica ore 9.30-12.30 e 15.30-18.30), è promossa e sostenuta dal GAL Gran Sasso Laga, nell'ambito di un più ampio progetto di valorizzazione del territorio attraverso la cultura avviato dal suo Presidente, Carlo Matone, in collaborazione con il Comune di Tossicia. L'organizzazione della Mostra è affidata all'associazione culturale ArteLive di Teramo. 

La città di Roma ha avuto un ruolo determinante per il rinnovamento artistico postbellico in Italia tra metà anni '50 e fine anni ‘60. Dopo Burri, Afro, Turcato, all'aurora degli anni '60 “una nuova generazione di pittori romani sta impetuosamente venendo alla ribalta”: una generazione artistica “di maturazione precoce e con caratteri più organici e compatti delle due precedenti”, come scrive all'epoca il critico Cesare Vivaldi, soffermandosi in particolare sui nomi di Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano: essi formano un “movimento”, grazie alla comune modalità, “mediata” ma non “indiretta”, di rivolgersi alle apparenze del mondo. Si tratta di tre personalità estremamente marcate e autonome nelle loro intuizioni, che svilupperanno, nei decenni, una ricerca connotata da forti tratti di individualità e originalità, come vuole mettere in evidenza il percorso della mostra attraverso opere datate dagli anni '60 agli anni ‘80-‘90. Personalità artistiche, tuttavia, accomunate da un'unica energia rivoluzionaria, che rende Angeli, Festa e Schifano indimenticabili sperimentatori nel panorama artistico internazionale.Questi tre artisti caratterizzano nel modo più incisivo la cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”, spesso fatta coincidere con la “Pop Art italiana”, o con il suo settore maggioritario. Tuttavia, se è vero che la Pop Art si era imposta anche in Italia a seguito della Biennale di Venezia del 1964, questi artisti, pur avendo guardato con grande attenzione alle coeve esperienze d'oltreoceano, hanno sempre dimostrato una loro spiccata originalità per temi, posizioni ideologiche e abilità tecnica. Il loro sguardo “pop” è oggettivo e insieme antinaturalistico, nitido e senza sbavature sentimentali, eppure non di rado intensamente lirico.Nelle loro opere – come questa mostra cerca di dimostrare - alla consapevolezza degli stereotipi visivi legati alla civiltà dei consumi si sovrappone il senso di una tradizione millenaria, piena di chiaroscuri e sfumature. Al posto del presente assoluto quanto effimero di un'estetica totalmente basata sulla riproducibilità tecnica, si avverte un passato profondo, carico di memorie, individuali e collettive. Una “maniera”, dunque, tutta europea e italiana, lontana dalle tecniche prettamente industriali utilizzate dalla Pop americana, e fondata su complesse stratificazioni culturali. Decisa, soprattutto – come sottolinea la curatrice - a non rinunciare alla manualità della pittura, intesa come amalgama di sensuale fantasia e di rigore, mosaico di richiami culturali e immediatezza espressiva. 

Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano filtrano i dati ottici della scena urbana attraverso la lente di un'antica tradizione culturale - quella italiana - che trasforma la violenza e l'aridità di questi dati (esaltata, invece, nel Pop americano) in qualche cosa d'altro, di intenso e misterioso. Il progetto espositivo nasce da un'idea del presidente del GAL- Gran Sasso Laga, Carlo Matone, di concerto con l'Amministrazione comunale di Tossicia. Il GAL (Gruppo d'azione locale) è un organo promosso dall'Unione Europea per sviluppare piani e programmi di interventi dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali. L'evento culturale rappresenta un'opportunità per valorizzare e comunicare la bellezza e la ricchezza del territorio della Valle Siciliana - ai piedi del Gran Sasso d'Italia - di Tossicia e del suo Museo, che nella sua sede di Palazzo Marchesale racchiude otto secoli di storia, e per il quale la mostra è stata specificamente progettata. “I territori rurali e montani dell'Abruzzo, e più in particolare quelli della provincia di Teramo - come afferma Carlo Matone - sono ricchi di attrattive naturali e culturali in senso lato, storico-artistiche, etnografiche, che è giusto e opportuno preservare, proteggere e promuovere. Progettare eventi culturali per rilanciare il territorio vuol dire anche far sì che le persone possano scoprirlo e viverlo, magari portando alla luce- e così promuovendo anche dal punto di vista economico - elementi e risorse non sempre molto noti”.

È il caso, appunto, del suggestivo Museo Delle Genti del Gran Sasso di Tossicia, nella prestigiosa sede del quattrocentesco Palazzo Marchesale, che ospita anche un'esposizione permanente di opere della straordinaria pittrice autodidatta, originaria del luogo, Annunziata Scipione (1928-2018), ammirata da Cesare Zavattini.
SCHEDA TECNICA
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Mostra: ICONE OLTRE IL POP – Franco Angeli / Tano Festa / Mario Schifano 
A cura di: Silvia Pegoraro

Sede: Museo delle Genti del Gran Sasso – Palazzo Marchesale, Tossicia 
Inaugurazione: Venerdì 1° novembre 2024, ore 16.00 
Periodo espositivo: 1° novembre 2024 - 6 gennaio 2025 
Ingresso: libero 
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.30-12.30 e 15.30-18.30 – lunedì chiuso 
Info: / ; https://www.comune.tossicia.te.it/; Pagine Facebook e Instagram @galgransassolaga
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NOTE BIOGRAFICHE - FRANCO ANGELI
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FRANCO ANGELI (Roma, 1935-1988) : Giuseppe Angeli, noto in arte come Franco Angeli, nasce a Roma, nel quartiere San Lorenzo, da una famiglia del popolo di solida tradizione antifascista e socialista. Comincia a dedicarsi ai primi esperimenti artistici da autodidatta, tra il '55 e il '57. Frequenta lo studio dello scultore Edgardo Mannucci, dove vede lavori di Burri che influenzano fortemente la prima fase della sua poetica, di natura astratto-informale e materica.

Nel 1955 conosce Tano Festa e Mario Schifano, con i quali fa parte a pieno titolo di quella che verrà definita la “Scuola di Piazza del Popolo”. Nel 1960, alla Galleria La Salita, tiene la sua prima personale, presentata da Cesare Vivaldi. All'inizio degli anni '60, la sua poetica si muove verso la figurazione: icone e frammenti di simbologia storica e collettiva, simboli culturali e ideologici come croci, falci e martello o svastiche, che, decontestualizzati, acquisiscono un fortissimo potenziale critico. Nascono le lupe capitoline, le aquile americane e romane, emblemi di potere la cui violenza di impatto è filtrata da una sorta di velo che immerge le immagini in una dimensione di misteriosa oscurità . Queste immagini, in apparente consonanza con le trionfanti tendenze pop, consacrano Angeli sulla scena internazionale dell'arte, dominate dalle iconografie del pop statunitense, nel frattempo esplose alla Biennale di Venezia del 1964, ma in realtà se ne distanziano profondamente.

Lo stesso Angeli partecipa alla Biennale del trionfo pop. Gli anni ‘70 sono per Angeli anni di grande impegno politico e ideologico, durante i quali l'artista si batte anche contro la guerra del Vietnam. Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia. Negli anni ‘80 si va approfondendo la natura neo-metafisica della sua ricerca visiva di Angeli, mentre le sue opere svelano anche lo studio e l'influenza di Sironi, Scipione, Mafai.
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NOTE BIOGRAFICHE - TANO FESTA
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TANO FESTA (Roma, 1938-1988): Nasce a Roma il 2 novembre 1938. Nel 1957 si diploma all'Istituto d'Arte nella sezione di Fotografia artistica. Nel 1959 espone per la prima volta, con Franco Angeli e Giuseppe Uncini, alla Galleria La Salita di Roma dove , nel 1961, tiene anche la sua prima personale. La sua iniziale produzione pittorica si muove all'interno della rappresentazione geometrica monocroma, in carta su tela, che assume sempre maggior forza espressiva: infatti Festa si interessa di rielaborare gli oggetti, estrapolati dalla loro quotidianità, e quindi percepiti nella loro essenza: persiane, porte, finestre, armadi e specchi che non svolgono più la loro funzione di oggetti ma, in quanto dipinti, sono pittura. 

Nel 1963 la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis si trasferisce a piazza del Popolo e organizza la mostra 13 artisti a Roma: quegli stessi artisti che diedero vita alla cosiddetta “Scuola di piazza del Popolo”. Come un artista “popolare” (così egli definiva la sua attività in quegli anni), Festa dirige ora la sua ricerca verso l'analisi della tradizione artistica italiana del Rinascimento, citando Michelangelo. A metà degli anni ‘60 lavora infatti a grandi pannelli dove appaiono, seguendo la tecnica fotografica, stralci dagli affreschi della Cappella Sistina e dalle Tombe Medicee, realizzati con pittura a smalto su tela emulsionata. Nel 1966 viene invitato ad una importante mostra a Milano, dedicata al cinquantenario del Dadaismo. 

Qui conosce artisti come Arp e Man Ray. Tramuta i suoi oggetti dipinti in pittura di oggetti, e continua a lavorare sulla fotografia. Nel corso degli anni ‘70 viene quasi dimenticato dai critici e dai galleristi, benché sia sempre presente nelle manifestazioni artistiche di rilievo. Negli anni ‘80, dopo un lungo periodo di isolamento, riesce a trovare nuovi impulsi creativi. Realizza la serie Coriandoli, enormi tele dove coloratissimi frammenti cartacei sono gettati su ricche stesure di materia pittorica. Riscopre, inoltre, una nuova figurazione, espressa nel segno e nel gesto duro e tagliente. Il suo lavoro è legato, in questi ultimi anni, all'espressionismo, riletto e adattato alla sua personalità, di artisti come Münch, Ensor, Matisse, Bacon. La critica, attratta da questa rinnovata creatività, si interessa di nuovo al suo lavoro. Nel 1980 è infatti invitato alla XL Biennale di Venezia, e nel 1982 è presente alla mostra Artisti italiani contemporanei 1950-1983, nella stessa città. Diverse sono le mostre personali che vengono allestite in questi anni. Dopo una lunga malattia, Tano Festa muore a Roma il 9 gennaio 1988.
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NOTE BIOGRAFICHE - MARIO SCHIFANO
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MARIO SCHIFANO (Homs, Libia, 1934 – Roma, 1998): Nato in Libia da famiglia italiana, s'avvicina giovanissimo al mondo dell'arte, lavorando con il padre, archeologo e restauratore presso il Museo Etrusco di Valle Giulia, a Roma. I primi lavori sono quadri informali che espone nella prima personale, alla galleria Appia Antica di Roma, nel 1959. Nel 1960 espone con Lo Savio, Angeli, Festa ed Uncini alla galleria La Salita di Roma: ormai abbandonata l'esperienza informale, presenta grandi tele monocrome, che diventeranno gli schermi su cui poi appariranno frammenti, indizi della nuova civiltà del consumi, come i celeberrimi marchi della Esso e della Coca-Cola. 

Nel 1961 vince il Premio Lissone e tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. L'anno dopo è a New York, dove conosce gli artisti della Pop Art ed espone alla Sidney Janis Gallery. Nel 1964 viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. Nel 1965-66 lavora al ciclo di opere dedicate al Futurismo (Il Futurismo rivisitato). Negli anni successivi, il suo lavoro si orienta prevalentemente sulla fotografia, il videotape, il cinema. Nel 1971 realizza un film documentario dal titolo Umano non umano, il quale vanta la presenza di diverse figure di spicco, tra cui Carmelo Bene, Mick Jagger, Alberto Moravia, Sandro Penna, Keith Richards. Appassionato studioso di nuove tecniche, è tra i primi a usare il computer per creare opere. Il legame con l'immagine televisiva si fa, dalla fine degli anni '60, sempre più forte: Schifano lavora proiettando dei fermo-immagine direttamente su tela emulsionata, ed intervenendo con tocchi di colore. Tuttavia, negli anni '80 e '90 si assisterà nel suo lavoro anche a una gloriosa rinascita della pittura “pura” . 

Fra le mostre più importanti: Biennale di Venezia, edizioni del 1978, 1982 ,1984; Centre Pompidou di Parigi, 1981; Arte Italiana del XX secolo (Londra, Royal Academy, 1989) ; The Italian Metamorphosis (New York, Guggenheim Museum, 1994). Dopo la sua scomparsa, nel 2001 la Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma gli dedica una mostra antologica. Nel 2008 ha luogo una grande retrospettiva presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
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